Diffusa in tutto il bacino mediterraneo, la coltivazione della carota è molto presente in tutta Italia, anche per la facilità di gestione. È una pianta biennale, coltivata come annuale per le sue radici a fittone ingrossate, di colore rosso, giallo-arancio o anche altri colori.
Occupa poco spazio e può essere facilmente abbinata a altre colture nella stessa aiuola. È uno degli ortaggi che ci accompagna con simpatia e golosità per tutta la vita, perché è fra le prime verdure che abituano lo stomaco dei bambini allo svezzamento.
IL TERRENO, IL CLIMA E L’ESPOSIZIONE
È importante che il terreno sia leggero e ben friabile per permettere alle radici di svilupparsi nel modo corretto. Un terreno compatto e pietroso darà radici deformate. I terreni argillosi non vanno bene: vanno alleggeriti con sabbia di fiume (5 kg/mq). È bene effettuare una concimazione di fondo nell’autunno che precede la coltura, vangando in profondità e setacciando il terreno prima della semina. La distribuzione di litotamnio durante il periodo di crescita (10g/mq) facilita l’espansione della radice (e allontana le talpe). Ama il pieno sole e tutti i climi mediterranei, tuttavia può soffrire se le estati sono troppo aride. La temperatura ottimale è compresa tra 16 e 20°C.
LA SEMINA E IL TRAPIANTO
Seminiamo direttamente all’aperto, in file distanti 25 cm, in modo da facilitare il diradamento. Sotterriamo poco i semi: ricopriamoli leggermente di terriccio e quindi pigiamo con il dorso del rastrello. Annaffiamo a pioggia e aspettiamo la germinazione (10-15 giorni) prima di diradare, poi ripetiamo l’operazione dopo altre 3 settimane. A seconda della varietà possiamo lasciare da 50 a 100 piantine per metro quadrato (max una pianta ogni 10 cm). La crescita iniziale è piuttosto lenta, come per tutte le Apiacee. La raccolta può essere anticipata seminando al coperto o in letto caldo dalla fine di febbraio, con trapianto a inizio aprile al Sud e a fine aprile nel Nord. Per avere una produzione scalare si può seminare a più riprese. Poco prima della semina distribuiamo un concime azotato.
LA COLTIVAZIONE
Per favorire la germinazione innaffiare a pioggia dopo la semina e mantenere il terreno umido, regolandosi secondo le temperature e la crescita delle piante; anche a coltura adulta, l’acqua deve essere moderata, giusto per non far inaridire le radici, ma distribuita spesso. Se si esagera con l’acqua, le radici si spaccano. Ponendo un telo pacciamante evitiamo la sarchiatura e manteniamo la coltivazione fresca anche in caso di forte caldo. Facciamo molta attenzione al diserbo: quando eliminiamo a mano le malerbe, accertiamoci che siano effettivamente infestanti, e non giovani piante di carota.
LA RACCOLTA
Le varietà precoci primaverili sono pronte 40 giorni dopo la semina. Le varietà lunghe si raccolgono da giugno a novembre. La pianta viene estratta completamente, prima che la radice raggiunga le dimensioni massime. Le carote che non vengono raccolte possono essere conservate nel terreno, una volta liberate delle foglie, a condizione di essere ricoperte con un letto di foglie morte per essere protette dalle gelate. Possono anche essere conservate nella sabbia.
I PARASSITI
Fra le principali malattie fungine: bruciatura delle foglie (numerose macchie brune che compaiono sul bordo delle foglie che si rinsecchiscono; irrorare con rame), alternaria (macchie gialle sulle foglie; prevenire con concimazioni non abbondanti, non bagnare le foglie nell’irrigazione, trattamento con rame); sclerotinia e marciumi (prevenire con la rotazione ed evitando di concimare troppo). Tra i parassiti animali: mosca della carota (la larva bianca attacca le radici; si allontana con macerati d’aglio o alternando una fila di carote e una di porri o aglio o cipolla o scalogno), psilla della carota (le foglie sono rosicchiate da piccoli insetti verdi; utilizzare piretro), afide galle rosse del biancospino (il colletto e le radici si ricoprono di afidi; irrorare il piretro o il macerato d’ortica).
LE PROPRIETÀ
La carota è famosa per il contenuto in vitamina A, o meglio, in betacarotene (ben 1148 mcg/hg), che nell’organismo viene trasformato in vitamina A quando serve. Il betacarotene rafforza tutto l’organismo (la vista in particolare); combatte i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento, e quindi ostacola la formazione di rughe, le occhiaie, e la caduta di capelli e ciglia; inoltre è un antianemico perché aumenta la produzione di globuli rossi; è un emolliente delle mucose e della pelle, placando i dolori dovuti a ulcere gastrointestinali e gli arrossamenti cutanei; infine, combatte le malattie dell’apparato respiratorio. Contiene un po’ di zuccheri consentiti anche ai diabetici. Il buon contenuto in fibre e pectine la rendono adatta a chi è in sovrappeso, regolando dolcemente l’’intestino (soprattutto dopo lessatura è lassativa, mentre è astringente da cruda), e allontanando anche il rischio di tumori gastro-intestinali.
